sabato 31 dicembre 2011

Statistiche 2011

Nonostante un'influenza a Febbraio che mi ha tenuto fermo 2 settimane e i due mesi di stop causa incidente stradale, sono riuscito a registrare 7437 km e 132.000 metri di dislivello, sostanzialmente in linea con i dati delle stagioni precedenti. Certo sono mancati i lunghi giri dall'alba al tramonto, controbilanciati da 16 allenamenti di ciclocross che hanno reso decisamente divertenti gli ultimi mesi dell'anno. Inoltre ho chiuso salendo 104 diverse salite, alcune delle quali affrontate più volte per un totale di 170 salite registrate.
Si chiude così la mia 10° stagione su strada, per un totale di 91.038 km e 1.103.022 metri di dislivello. Da questi numeri già si intuisce l'obiettivo del 2012.

lunedì 26 dicembre 2011

Ciclocross a Scorzè


E finalmente si corre in casa, nel primo pomeriggio sotto uno splendido sole; percorso allungato rispetto allo scorso anno, con un passaggio in piazza e su prati veloci, con un doppio attraversamento di un campo arato dove il fango arrivava alla caviglia (solo i migliori lo facevano in sella, ma poi ai box cambiavano la bicicletta lasciando al lavaggio il compito di togliere chili di fango). Ho dato tutto al punto che gli ultimi giri li ho fatti con crampi ai dorsali e ai quadricipiti, tra un pubblico meraviglioso e numerosissimo, tra gli incitamenti di pareti ed amici e l’adrenalina a mille: ma la cosa più bella di questa disciplina è che anche quando si viene doppiati (c’erano vari campioni italiani di categoria, oltre ai prof . Malacarne e Trentin) anziché insulti perché li rallenti, si ricevono anche dai migliori continui complimenti e stimoli a spingere forte fino alla fine.

domenica 25 dicembre 2011

Babbo Natale esiste


Certamente sapevo che Babbo Natale non ascolta gli adulti, così sono dovuto ricorrere ad un piccolo stratagemma: ho fatto scrivere la letterina da mio figlio e la ho spedita insieme alla sua senza troppa convinzione. Ma con mio grande stupore la mattina di Natale ho trovato la sorpresa sotto l'albero, anche se arriverà solo nei prossimi giorni.

venerdì 16 dicembre 2011

Frasi celebri

Non c'è montagna più alta di quella che non scalerò
Non c'è scommessa più persa di quella che non giocherò

Jovanotti, Ora (Ora 2011)

domenica 11 dicembre 2011

Ciclocross a Vedelago, Villa Emo


Ginocchio gonfio, calcagno sanguinante, polpaccio graffiato ed interno coscia abraso: non è lo sbarco in Normandia, ma una semplice gara di ciclocross. In fase di riscaldamento picchio forte il ginocchio sul manubrio, il dolore è atroce ma di mollare non se ne parla proprio, anche se in questa gara gli amatori F1 (sotto i 40 anni) correranno per un’ora insieme ai professionisti su un circuito di 2,5 km velocissimo, di cui 1/3 su un campo pieno di pietre (povera schiena) e dove bisogna scendere diverse volte dalla bici (2 serie di ostacoli, un fosso, una breve ma ripida rampa in curva). Al termine della corsa fatico a scendere dalla bici; sono esausto per aver dato il 110% ma contento per l’aver finalmente imparato a saltare in sella al volo e perché sugli ostacoli viaggiavo fortissimo, in quanto ero l’unico cui bastavano due falcate per superarli.

giovedì 8 dicembre 2011

Ciclocross a Faè di Oderzo


Splendida giornata di sole, organizzazione degna di un grande evento (la gara Open è di categoria internazionale) e percorso fantastico con alternanza di rettilinei veloci a tornanti fangosi e molto scivolosi; un bel ponte con sottopasso ed un doppio attraversamento di un fiumiciattolo su due ponti di legno rendono giustizia al tracciato anche dal punto di vista tecnico. Finalmente comincio a capirci qualcosa e riesco a tenere un ritmo decente al punto che per tutta la gara non sono troppo distante da una coppia che mi precede e riesco a tenere dietro di me qualche concorrente, seppur decisamente più avanti con l’età; giro dopo giro procedo sempre con un ritmo regolare e quando sento che i primi stanno cominciando l’ultimo giro io sono già a metà percorso: per questa volta sarò doppiato di un solo giro anziché i due delle passate esperienze, ed è un bel passo in avanti. Purtroppo nel passaggio sul traguardo rompo la catena e sono costretto al ritiro ma anche questa volta mi sono divertito come un bambino.

domenica 27 novembre 2011

4 stagioni

Temperatura, colori, profumi, luce: ogni stagione ha il suo fascino, e con il trascorrere degli anni ho imparato ad ammirare ed apprezzare le caratteristiche di ciascuna. La primavera porta con se entusiasmo, rinnovamento, voglia di ripartire; gli alberi iniziano e germogliare e la natura si risveglia insieme alla nostra forma fisica, i colori sono brillanti, gli odori intensi ed il cielo quasi sempre limpido. L’estate invece consente lunghe escursioni grazie alle molte ore di luce, arriva la fatica, quella vera, che ti prosciuga di ogni energia, il caldo torrido, l’umidità tropicale, l’erba folta e quasi bruciata dall’arsura. Raggiunto l’apice della forma segue l’autunno, dove allentando l’intensità dello sforzo è un vero piacere godere delle mille sfumature che la natura ci regala, e l’abbassarsi delle temperature fa sopportare meglio le poche fatiche che ancora ci si concede. Infine l’inverno, con le sue rigide temperature, la nebbia, la neve e il fango del ciclocross, l’enorme fatica concentrata in breve tempo, al punto che quando il sole splende e ritorno sull’asfalto sembra quasi di volare, un poco come alla Roubaix, dove la suggestione e le vibrazioni del pavèè sono ancora più apprezzate al termine di ciascun settore.
Ed è proprio questa continuo alternarsi delle stagioni che non mi fa mai mancare la voglia di inforcare una sella ed uscire di casa.

domenica 20 novembre 2011

Ciclocross sul Montello


Con il solo obbiettivo di allenarmi divertendomi e con la consapevolezza dei miei limiti sia tecnici che agonistici mi presento a Caonada di Montebelluna per una tappa del trofeo triveneto di ciclocross. La prima mazzata è subito servita: da quest’anno hanno diviso gli amatori in due categorie, e ancora per quest’anno rientro in Fascia 1, il che significa durata della gara fissata in 60 minuti e che correrò contro insieme agli U23 e agli Elite, mentre la seconda mazzata arriva in fase di riscaldamento dove devo andare a tutta per tenere la ruota di gruppetti che procedono chiacchierando. Ed infatti 300 metri dopo il via sono nettamente l’ultimo sul percorso; il sole limpido mantiene il terreno quasi perfetto e solo in due passaggi si incontra un poco di fango, e se da una parte sono agevolato dal percorso meno tecnico dall’altra resto incantato dalla velocità di tutti gli altri, un ritmo che non riuscirei a tenere nemmeno se fossi su asfalto. Alla fine la mia media oraria sarà di 21 km/h, con punte oltre ai 35. Dopo 3 giri vengo doppiato (foto) e finalmente non resto più solo sul percorso; il mio ritmo resta costante per tutti gli 8 giri (da 6.50 a 7.30 a giro) nonostante 3 cadute di catena, e solo nel finale, vedo che, impegnandomi a fondo, per qualche decina di metri riesco a tenere il ritmo di chi mi ha appena doppiato e che ora sta evidentemente alla frutta. Alla fine i giri di distacco saranno due, ma parteciperò ancora, perché un’ ultimo ci deve sempre essere.

venerdì 18 novembre 2011

Come brucia...

Pausa pranzo dedicata al ciclocross, nel disperato tentativo di migliorare un poco la tecnica: riscaldamento, slalom tra gli alberi, scendere e risalire in corsa, saltare ostacoli naturali, salire e scendere i due metri dell’argine del fiume. Solo che, durante una discesa in diagonale la ruota anteriore scivola, sbando leggermente e per evitare un albero punto dritto dentro ad un cespuglio di Robinia (Gasia in dialetto veneto), vengo disarcionato e con una elegante capriola esco nel prato dalla parte opposta. Certo i tagli non sono profondi, ma come bruciano…

domenica 13 novembre 2011

I cento passi

Prologo: prima di ogni altra cosa i doverosi ringraziamenti a mia moglie Carla per avermi sopportato (mentre ero in sella) e supportato (quando ero appiedato), ed ai miei splendidi bimbi Diego e Linda per la serenità interiore che mi hanno donato.

Trailer: la sequenza delle immagini comincia con la scalata del Grappa tra la neve di gennaio, quindi l'incidente alla vigilia di Pasqua, il recupero seguito dalla prima pedalata impegnativa con pranzo a Pianezze, i panorami di Grappa, Visentin, Crostis e Matajur, il Rifugio Marmarole raggiunto alle 7 di mattino, il Grappa in notturna, il piede a terra sullo Zoncolan. Musica di sottofondo: You could be mine dei Guns n' Roses.

Trama: inverno intenso nonostante il meteo spesso avverso, brutta influenza a febbraio che mi ha tenuto fermo 3 settimane, ed appena ripresa un poca di forma ecco arrivare il brutto incidente. Due mesi di stop, la lenta ripresa, qualche piccola soddisfazione d'estate ed un autunno centrato sull'esplorazione e la ricerca di salite per me ancora inedite.

Cast: diversi attori protagonisti, alcuni di assoluto rilievo, tra cui Grappa, Visentin e Crostis per i panorami e Bocca di Forca e Zoncolan per le pendenze; altre sono delle semplici comparse ma che difficilmente verranno dimenticate.

Ringraziamenti: se fosse un film comico potrei dire che senza aspettare Graziano forse ne avrei fatte anche di più, ma questa è una commedia seria, anzi, a volte sconfina nel drammatico, quindi devo ringraziare seriamente David e Graziano per la compagnia e la pazienza, soprattutto nel post-incidente, ma anche Mirko, Fabio, Ivan e tutti gli amici del forum per il supporto morale.

Note: Certo non sono tutti passi veri e propri, ma ho inserito solo salite da me ritenute degne di rilievo, vuoi per lunghezza o dislivello, vuoi per difficoltà tecnica. Questo per dire che non ho dovuto raschiare il fondo del barile: ad esempio sul Montello considero solo le due perse che arrivano nel punto più alto, il passo Valparola dopo il Falzarego non lo conteggio, etc.

Locandina




















Titoli di coda

domenica 30 ottobre 2011

Col Visentin: pedalare in paradiso

Tutti i monti intorno a Vittorio Veneto (200 msl) sono coperti da nubi nere e minacciose, ma la cima del Col Visentin, obbiettivo di giornata, svetta sulle altre cime illuminata dal sole. I primi 12 km asfaltati, pur impegnativi, non aggiungono nulla di nuovo a quanto già conoscevo, ma appena ci si avventura nello sterrato la musica cambia: la cima del Col Visentin, con le sue antenne ed il suo rifugio sono un continuo punto di riferimento, a volte affascinandoci, altre demoralizzandoci per quanto ancora è lontano. Al km 12 di salita si raggiunge Focella Zoppei, e da qui in poi la strada comincia ad inerpicarsi in stretti tornanti che si affacciano alternativamente sulla pianura trevigiana (oggi coperta) e sulla Val Belluna, dalle cui nubi svettano le dolomiti al gran completo, regalando panorami che attenuano solo in parte l’enorme fatica. Il fondo stradale a volte è una fitta e sconnessa pietraia, altre presenta un brecciolino sabbioso che fa affondare le ruote, e le pendenze sono sempre intorno al 10%: raggiunto il rifugio la visione a 360° dai 1764 metri della cima è superba, e la birra è un meritato riconoscimento.
Ancora qualche km sterrato in discesa (i tratti più ripidi sono stati cementati) fino al Faverghera, quindi su asfalto fino al Nevegal e ritorno a Vittorio costeggiando il lago di Santa Croce e superando l’ultimo scalino di Sella Fadalto.

sabato 22 ottobre 2011

Monte Grappa da Cismon del Grappa

Recentemente asfaltata ecco l’esplorazione di una nuova salita al Monte Sacro, con partenza da Cismon del Grappa; rispetto al versante esplorato nel 2007 che si addentrava nella val Cesilla in un lungo falsopiano sterrato questo ne condivide solo i primi chilometri per poi salire rapidamente fino al Rifugio Forcelletto, quota 1400 del versante tradizionale da Caupo.
La prima parte è ripida ed immersa in una fitta abetaia, uscendo dalla quale la strada si fa più agevole, e si aprono parecchi e suggestivi scorci sulla Valsugana, mentre si pedala in una continua alternanza di pascoli, casere, capitelli e giovani boschetti. Ancora un paio di rampe brevi ma impegnative e ci si immette nella classica SS Cadorna dalla quale si ha la possibilità di godersi il lungo e panoramico avvicinamento alla cima del Monte Grappa; da qualsiasi parte si salga il fascino di questa montagna resta immutato.

sabato 15 ottobre 2011

Gita di classe

Siamo nei colli nei dintorni di Conegliano, ed il freddo pungente che entra nelle ossa svanisce presto, non solo per la presenza di un sole limpidissimo, ma soprattutto per le pendenze di alcuni strappi, che, seppur brevi, mordono le gambe. L’uscita in compagnia di fine stagione comincia a diventare un classico, ed ogni anno, forse con l’avanzare dell’età, aumentano le soste ed i dubbi circa il percorso da seguire, ma per fortuna c’è Graziano con il suo navigatore Garmin a tenere le cose in ordine. David rischia di perdere le ruote in salita, Vanny e gli altri giovani che migliorano stagione dopo stagione (o siamo noi che peggioriamo ?), io che arranco in salita… sembra tutto come al solito ed invece anche oggi ne ho imparata una nuova, ovvero che esiste una formula matematica per sapere se uno va forte nella scalata del Monte Grappa: il tempo limite è pari ad 1 ora + l’età ! A fatica, ma ci sto ancora dentro.
Da aggiungere che a fine stagione arrivano inaspettati anche un paio di record: quello della distanza per il 2011 con 133km (altre 3 volte ero arrivato a 120km) e per la prima volta superate le 6 ore in sella; quasi la metà rispetto al passato, ma per quest’anno va benissimo così.

domenica 9 ottobre 2011

E' finita l'estate

Giovedì sera ci si corica in California, la mattina dopo ci si sveglia in Siberia ! Con queste premesse domenica alle 6.50 salto in sella alla Ciclocross e punto verso est, in maniera da godermi l’alba mentre pedalo tra argini e sentieri nei dintorni di casa; in attesa che un casello autostradale (la cui realizzazione è già in ritardo di tre anni) spazzi via tutto, vago un poco a casaccio scoprendo luoghi e scorci di cui ignoravo l’esistenza. Mani e piedi intorpiditi dal freddo, fiato corto e tanta fatica ripagati dalla suggestione dei fossi e dei canali ricoperti da una leggera foschia e da distese di radicchio trevigiano al momento ancora verde ma che presto ritroveremo nelle nostre tavole.
A casa doccia bollente e poi splendida gita con grigliata sul Monte Grappa.

domenica 2 ottobre 2011

Strada delle 52 gallerie


Affascinato dal racconto di amici mi sono documentato su internet e, nonostante l’ultima camminata in montagna risalisse a più di 6 anni fa, stamane mi sono avventurato con un amico e con mio fratello nella “strada delle 52 gallerie”, mulattiera costruita dal genio militare nel 1917 per raggiungere la cima del monte Pallon (Siamo nel massiccio del Pasubio) dal versante Sud, visto che a Nord la carrabile strada degli Scarrubi era sotto il tiro dall’esercito austriaco.
Partenza dal Passo Xomo (1058) ed arrivo al Rifugio Papa (1928) dopo aver scollinato poco sopra ai 2000, in una sequenza infinita di tornanti, gallerie dai 15 ai 300 metri di lunghezza, in cui spiccano la 19 caratterizzata da una serie di tornanti e la 20 a forma di spirale elicoidale, e con panorami e strapiombi mozzafiato.
Al rifugio graditissima birra gelata e discesa dall’altro versante per la strada degli Scarrubi per un totale di 5 ore di camminata.

domenica 25 settembre 2011

Al dovere, alla vita

Finalmente una salita tirata, in cui mi sono impegnato al massimo (ma non oltre) ed ho avuto la soddisfazione di un discreto risultato cronometrico (1020 di VAM su 11 km); in 10 anni era la mia 139° salita a Pianezze da Valdobbiadene, e mi sono accorto solo ora di un piccolo monumento, per la verità nascosto dietro ad un grande albero. Con il massimo rispetto per chi ha donato la sua vita in difesa del nostro paese, mi sono fermato a riflettere sul significato del dovere e della vita, quindi ecco la mia breve omelia: credo che pur con le mille difficoltà cui la vita ci mette davanti, banali per alcuni, molto pesanti per altri, tutto sommato apparteniamo ad una categoria estremamente fortunata, dove possiamo permetterci di gioire delle vette conquistate in sella, del sorriso di un bambino o di tante altre piccole soddisfazioni. Ricordiamoci sempre che nel mondo c'è gente che non sa nemmeno se troverà qualcosa con cui sfamarsi al prossimo pasto ! Per questo credo che abbiamo il dovere di vivere sempre la nostra vita con gioia, quantomeno per rispetto di chi è stato molto meno fortunato di noi.
Un'ultima cosa: abbiamo anche il dovere di non far mai sapere ai caduti in guerra in che condizioni versa attualmente l'Italia...

giovedì 22 settembre 2011

Pinarello FPquattro

















Pinarello FPquattro
Anno 2012
Telaio in carbonio 30k
Gruppo Campagnolo Centaur 10v

martedì 13 settembre 2011

Monte Sacro

Una notte di luna piena è notte da lupi, ma noi siamo solo quattro gatti: David e Flavio, io e Graziano; i primi viaggiano chiacchierando in assoluta scioltezza mentre noi due ci difendiamo bene nei tratti pedalabili e ci affanniamo un poco quando la pendenza aumenta, anche se l’orgoglio di ciascuno, soprattutto nei confronti dell’altro, non ce lo farà mai ammettere.
Il cielo appena velato dall’umidità toglie poco o nulla al paesaggio, la temperatura è ideale, a parte un poco di vento nel finale, la suggestione del percorso da pelle d’oca: il silenzio rotto solo da qualche scricchiolio al mio reggisella e dagli sfottò che ci scambiamo.
Poi improvvisamente la vetta compare alla vista un paio di chilometri sopra di noi e ci godiamo il tratto finale affascinati da tanta bellezza: omaggio al Grappa, montagna sacra sia di giorno che di notte !

mercoledì 7 settembre 2011

Monte Crostis (e Zoncolan)

Crostis e Zoncolan oppure Zoncolan e Crostis ? L’obiettivo di giornata è il Crostis, quindi oggi si sale prima sulla montagna delle polemiche all’ultimo Giro. Con David si arriva al parcheggio a Tolmezzo dove scarico la bici e scatto subito, ma poi preferisco tornare indietro ed indossare i vestiti e le scarpe da ciclista; nel trasferimento a Comeglians ci si scalda bene e all’imbocco della salita la strada si imposta al 10% e da li non si schioderà più. Bellissima la prima parte nel bosco circondati da abeti secolari, mentre già da metà si comincia a scorgere la cresta arcuata e la traccia della strada panoramica che la attraversa. Gli ultimi 3 km presentano strappi vicini al 20%, ma siamo saliti al risparmio ed arriviamo in cima per goderci lo splendido panorama mentre gusto un panino con il brasato avanzato la sera prima !
I 6 km della strada panoramica sono sterrati e sono nella primissima parte occorre qualche attenzione in più, poi si può procedere senza intoppi, anche se lentamente. Alla ripresa dell’asfalto una fontana dove riempiamo le borracce e mangio il secondo panino con il brasato, poi giù in picchiata su una discesa tecnica ma per nulla pericolosa, anzi, nei tratti dove c’è l’asfalto nuovo risulta decisamente piacevole.
Finalmente ad Ovaro attacchiamo lo Zoncolan: primi 3 km impegnativi ma accessibili, poi comincia un muro di 6 km dove procedo a ritmo lento ma regolare fino ai quattromiladuecentometri. Sarà stato la foto di Hinault (maledetti francesi, tenetevi il formaggio puzzolente e ridateci la Gioconda), ma ad un certo punto mi si ripropone tutto quello che avevo nello stomaco (solo ora ho capito che il brasato è poco digeribile) e sono costretto a fermarmi un qualche minuto, mentre svuoto la borraccia per ricacciare giù tutto. Riparto un poco sconfortato ma da qui alle gallerie tutto torna sotto controllo, fino all’attacco degli ultimi mille metri quando la sete e l’arsura del primo pomeriggio mi mettono alle corde fisicamente, mentre per il morale ci pensa David che, posizionato qualche tornante sopra alla mia testa, comincia ad insultarmi per la mia lentezza.
Ho pagato sicuramente la mancanza di fondo, ma non posso che essere soddisfatto per quanto fatto considerato in che condizioni ero appena 4 mesi fa.

sabato 27 agosto 2011

Matajur

Il programma di giornata prevedeva Crostis e Zoncolan, ma nell’arrivare a Tolmezzo veniamo accolti da un arcobaleno completo. Arrivati alla sua base anziché la pentola d’oro troviamo solo un temporale, che ci fa tornare al casello dell’autostrada dove ci consultiamo: io vorrei tentare lo stesso, Graziano spruzza acqua sul parabrezza, dice che piove e cambiamo percorso.
Alla fine Matajur (via Ironizza) e Castelmonte (da San Leonardo) ci impegnano comunque: verso mezzogiorno ci fermiamo ad un bar per una coca cola prima dell’ascesa finale alla Madonnina del Domm (Da Torreano), ma Graziano spruzza in alto acqua dalla borraccia simulando un ennesimo temporale che ci fa tornare velocemente all’auto.

giovedì 18 agosto 2011

Le rampe del primiero 2011

Percorso spacca gambe riproposto in compagnia di David e Graziano: cinque salite con pendenze estreme, tanta fatica, velocità al limite del ribaltamento e splendidi panorami nella valle di Primiero, anche se spesso mancava la lucidità per gustarseli. La strada ripida non aiuta certo a socializzare, ma anche qui, come sempre, siamo riusciti a stimolarci a vicenda, a scherzare e a prenderci in giro vicendevolmente. Devo ammettere che Graziano con il tempo continua a migliorare: ovviamente come humor, non certo in sella alla sua specialissima !

giovedì 11 agosto 2011

Cadore, Pian dei Buoi

Questa volta la conoscenza si fa più ravvicinata, arrivando a toccare con mano le rosee pareti rocciose del gruppo delle Marmarole; oggi ho scelto il versante opposto della montagna che, illuminata dal sole, rende sopportabili i 10 gradi di temperatura. La strada è uno stretto sentiero che sale vertiginosamente ai piedi delle creste rocciose, con pendenze sempre importanti e frequenti panorami sulla vallata del Cadore: terminato l’asfalto qualche centinaio di metri sterrati portano al Pian dei Buoi dove il rifugio Marmarole domina un sella davvero suggestiva.

martedì 9 agosto 2011

Cadore, Sella Ciampigotto

Settimana dedicata alla formazione pastorale delle famiglie organizzata dalla diocesi di treviso in quel di Laggio di Cadore: occasione ghiotta per mettere in cascina un paio di salite nella zona, anche se l’orario, alle 6 alle 8 di mattina, non è certo l’ideale per pedalare nelle dolomiti. Su sella Ciampigotto mi ritrovo in abbigliamento estivo con temperature fino a 5 gradi, ma lo spettacolo delle dolomiti friulane illuminate dal sorgere del sole val bene il sacrificio. Salita regolare e lunga, fino agli ultimi chilometri dove un muro (inteso sia come parete rocciosa che come pendenza) si inerpica fino a trovarsi di fronte a pareti rocciose alle quali puoi dare del tu !

sabato 30 luglio 2011

Le Capre Ignoranti

Ho fatto 13 (in 9 anni) e non ho vinto nulla, anzi semmai ho perso qualche anno di vita. Devo essere sincero, prima di partire credevo non sarei riuscito a farla senza soste, ed invece anche quest'anno la tacca nel telaio la posso mettere. Dove non arrivano le gambe mi ci porta la testa, visto che le pendenze non cambiano mai, ma gli anni passano e la condizione fisica spesso risente di qualche intoppo imprevisto, ma il traguardo lo raggiungo sempre: ovvero, divento sempre più bravo !
Bravo anche come gregario, perchè ho scortato David fino a Cima Grappa ed il mio compito era di tenerlo a freno facendolo andare il più piano possibile perchè non consumasse troppe energie: ci sono riuscito in pieno !
Per me Bocca di Forca conquistata nuovamente, per David solo l'inizio di una avventura personale.

sabato 16 luglio 2011

Lo spirito Vitale


Questa volta ero dall’altra parte della barricata, ma l’entusiasmo e lo spirito Vitale della manifestazione erano assolutamente gli stessi: ho visto solo entusiasmo, gioia, allegria, fatica e tanto divertimento. Questa manifestazione mi ha dato modo di conoscere e lavorare (lavorare ?) con persone di grande spessore umano che si faticano a trovare nella vita reale: per questo posso solo ringraziarle pubblicamente. Particolari da raccontare ne ho tantissimi ma volevo prima leggere altri commenti .
PS: Per me due versanti e alla fine le gambe erano ancora freschissime !

domenica 10 luglio 2011

Inseguimento

Attacco la salita di Pianezze in compagnia: l’abito non fa il monaco, la bicicletta non fa il ciclista ma le sue ruote mi fanno capire che è uno tosto ! Un chilometro ripido e lui allunga facilmente, e a me non resta il rimpianto per uno stato di forma non ancora ottimale, ma quando la strada molla qualche punto percentuale vedo che la distanza si stabilizza e poco dopo aumento il ritmo.
Corono l’inseguimento al km 4, e per altri mille metri lui si mette alla mia ruota prima di lasciarmi sul posto con uno scatto secco; l’ennesimo recupero è coronato solo all’8° chilometro, all’inizio del secondo tratto più impegnativo che completiamo affiancati. Quando la strada torna al 6/7% io proseguo del mio passo, lui mi guarda e si mette a ridere dicendo “io ci ho provato ma questa volta mi è andata male”. Arriverà in vetta un minuto dopo di me, ci salutiamo ridendo: ci siamo divertiti entrambi.

sabato 2 luglio 2011

Manifesta superiorità


A quasi un anno dall’ultima volta il direttivo della Monte Grappa Challenge si ritrova per pedalare insieme: 100 km per 2300 metri distribuiti in tre salite. Fin dalla partenza David manifesta la sua superiorità sfoggiando un paio di calzature tecniche di ultima generazione; ma è ai piedi della prima salita che compie il primo vero miracolo: si alza sui pedali e parte per conto proprio la ruota posteriore ! Ora, io ho un telaio grande e me la cavo come meccanico, eppure il più delle volte fatico a sganciarla da fermo, ma per David queste cose sono normali. Per fortuna Graziano è riuscito a prenderla al volo, altrimenti la staremmo cercando sul letto di un torrente, e per fortuna non ho assistito alla scena: sarei ancora li fermo a ridere. Quando le pendenze aumentano David si accorge di aver montato i pignoni sbagliati, non tanto quanto a rapporti ma come usura, così la catena spesso scivola in uno sferragliare da incubo: ma tanto lui è forte e riesce a difendersi con rapporti da dopoguerra.
In cima io e David fortunatamente ci fermiamo alla fontana, gli altri esplorano i successivi 800 metri asfaltati inseguiti da 3 cani, e paga dazio il polpaccio di Ivan !
Foratura di Graziano a parte tutto procede regolare ed in vetta alla terza salita ci fermiamo a mangiare una pasta: dai discorsi che sono usciti potremmo tranquillamente presentarci a Zelig.
Grazie davvero a David, Graziano, Ivan e Fabio: se non ci fossero … avrei pedalato da solo, sarei arrivato a casa due ore prima ma non avrei riso così tanto !

domenica 26 giugno 2011

Il cuore al cospetto di Sua Maestà

Sullo sfondo sua Maestà il Grappa sarebbe una bella tentazione, ma non tutti i sogni si possono sempre avverare: per me è ancora presto, quindi ripiego sui colli Asolani, decisamente più alla portata per la mia condizione attuale. Per la prima volta dopo l’incidente riesco a salire con il fiatone, cosa in precedenza non possibile per i problemi polmonari prima, per la carenza di forza nella gambe successivamente. Forcella Mostaccin sono solo 4 km impegnativi solo in brevi tratti, ma le gambe girano agili, così insisto e riesco a tenere fino alla vetta. Non sempre guardo i numeri, implacabili ma veritieri: seppur lontano dalle prestazioni assolute degli anni scorsi, rispetto a Febbraio posso dire di essere all’ 83% per quanto concerne la forza, ma avendo sul gobbone 5 kg in meno sono già al 92% per quanto riguarda la prestazione cronometrica.
Ora so su cosa devo lavorare: ritrovare la forza evitando spuntini improbabili nel cuore della notte.

domenica 19 giugno 2011

GF Sportful 2011

55 giorni dopo l’incidente mi ritrovo a Feltre, con il numero sulla schiena alla partenza della GF Sportful: so già che farò di tutto per completare il percorso corto (125km x 2500m) ma non escludo nemmeno la possibilità di essere costretto a saltare l’ultima salita, il Croce d’Aune.
Nella parte iniziale procedo in assoluta tranquillità lasciandomi sfilare inizialmente da orde barbariche indemoniate, quindi da gruppi sempre più ridotti e a velocità sempre meno sostenute; ai piedi della prima salita dietro di me ci sono solo un centinaio di atleti (sono 1069° su 1250 finisher), evidentemente i meno preparati, perché come la strada sale recupero decisamente posizioni. Al bivio tra i due percorsi l’incoraggiamento dei compagni della MonteGrappaChallenge mi carica di entusiasmo e solo nelle rampe più dure del passo Cereda le gambe cominciano a diventare pesanti. Al termine della discesa nessuna emozione particolare quando ripercorro il luogo dell’incidente: meglio così !
Da quando sono risalito in sella, due settimane fa, ho percorso meno di 200km ed una sola vera salita, quindi il Croce d’Aune è una vera incognita ma ci provo ugualmente: il fiato è quasi al limite, le gambe sempre a rischio crampi, ma riesco a tener duro fino alla vetta continuando a recuperare posizioni (836° in vetta, 814° all'arrivo) su chi evidentemente aveva esagerato nella prima parte della manifestazione.
Se non ci fosse stata la Sportful sicuramente mi sarei posto un altro obiettivo, ma non posso negare che l’idea di riuscire a pedalare sulle strade di casa (anche se seconda casa) mi ha stimolato parecchio nei momenti più difficili del mio recupero fisico.

domenica 12 giugno 2011

Sguardo tra le nuvole

Naso all'insu e sguardo tra le nuvole: la voglia di salita è tanta mentre le gambe sono pesanti come in pieno inverno ed il fiato è ancora più indietro; ma ai ciclisti piace la sofferenza, ed anche se il livello attuale è molto basso si tratta sempre di andare al proprio limite, a volte anche un poco oltre, e presto cominceranno i miglioramenti che porteranno via via a soddisfazioni sempre maggiori. Intanto, anche se non guarito completamente, continuano i miglioramenti al polso e alla spalla, mentre il polmone e le costole sono ormai sistemati.

PS: Questo l'incoraggiamento più bello ricevuto nei giorni del ricovero ospedaliero (grazie Betta)

Molte volte ci hai fatto sognare con i racconti minuziosi e trascinanti delle tue avventure di fatica e passione sulle tue due ruote, accompagnate da immagini che ci portano l'essenza delle parole fin a far diventare le tue, nostre emozioni. Penso che, chi sceglie di vivere le proprie passioni non pensa ai rischi che corre e così dev'essere, è la forza che porta avanti la vita, senza nessun rimpianto. Le tue gambe hanno divorato molti chilometri e molti ne hai ancora davanti!...magari per ora dovrai correre senza mani....e senza piegare il busto ma...solo per poco!

mercoledì 8 giugno 2011

Frasi celebri

E l'invincibile non è quello che vince sempre
Ma quello che anche se perde non è vinto mai
L'intelligenza è nel corpo il sapere nel cuore

Jovanotti, Temporale (Safari 2008)

sabato 4 giugno 2011

Evasione dalla quarantena
















quarantaduegiorni
trentachilometri
cinquantanoveminutiequarantaseisecondi

ma per una volta le sensazioni resteranno solo mie !!

domenica 29 maggio 2011

Bollettino medico (2)


Giorno dopo giorno continuano lenti ma costanti i miglioramenti. In settimana nuove radiografie hanno evidenziato che le costole cominciano a saldarsi (sono anche sopravvissuto ad uno starnuto), che il polmone ha recuperato all’80% e le varie fratture sono in via di completa guarigione. Ho ripreso la bici (da passeggio) per andare a comperare il latte (1 km abbondante tra andata e ritorno), ho iniziato fisioterapia alla spalla che ha completamente perso il tono muscolare e di conseguenza attualmente sollevo a meno di 90° e sono stato in piscina dove, dopo vari esercizi che mi sono stati indicati, sono riuscito a nuotare 4 vasche a rana con l’artrite seguite però da altre 4 a rana con stile accettabile.
Oggi sono riuscito a fare mezz’ora sui rulli (che goduria): impugnando il manubrio la spalla va un poco in sofferenza, ma le gambe girano bene ed il fiato sta tornando a livelli normali.
In sostanza ogni giorno circa 4 ore tra esercizi a corpo libero, fisioterapia, piscina e pedalate sui rulli; sembra mi stia preparando per le Olimpiadi di Londra, mentre in realtà sono ancora un poco lontano dall’essere una persona normale.

domenica 22 maggio 2011

Piccoli progressi


Il polso è ancora rigido, la spalla duole ad ha un movimento ancora limitato, ma già cominciare a muovere un poco più intensamente le gambe per fare un poco di fiato è stata una bella iniezione di fiducia, non mi ricordavo più quanto bene si sta con la maglietta bagnata di sudore. Nella prossima settimana seguiranno altri controlli medici, mentre continuano i lenti miglioramenti alla spalla grazie agli esercizi a corpo libero, e piano piano anche le costole danno la sensazione di stabilizzarsi (vedremo mercoledì cosa diranno le radiografie)

venerdì 20 maggio 2011

Bollettino medico (1)


Tolto il gesso la mano ha presto ripreso la sua mobilità, il polso è ancora rigido ma migliora ogni giorno; la spalla presenta il tipico scalino da lussazione che mi porterò dietro a perenne ricordo, ma la scapola si è rinsaldata e la clavicola è rientrata al suo posto. I movimenti sono ancora molto limitati ma piccoli progressi si registrano giorno dopo giorno: oscillazioni del braccio, stretching soprattutto per la schiena ed il collo, piegamenti sulle gambe e lenta ginnastica a corpo libero è il massimo che per ora mi posso concedere.
In sostanza sembro un 80enne che fa la sua ora di ginnastica in ospizio, ma per ora va bene così, visto che sono passati solo 27 giorni dall’incidente.

domenica 15 maggio 2011

La morte di una dea

Solo 4 mesi di vita, pochissima strada fatta insieme, eppure il destino ha deciso di portarmela via, per lei non c’è stato nulla da fare. Se i danni al mio fisico sono stati ingenti ma tutti recuperabili, l’esito della visita post trauma per lei è stato traumatico e definitivo: frattura scomposta del telaio, distorsione permanente della ruota anteriore, solo parziale alla ruota posteriore, frattura delle leve campagnolo, distorsione con lasco permanente al cambio posteriore, fratture composte a forcella e manubrio.
Rest in peace, Venere.

sabato 23 aprile 2011

Gita in elicottero


… ormai ho completato la discesa, sono al km 96 dei 98 previsti, e mi sto organizzando mentalmente per andare al parco a salutare la famiglia prima di andare a farmi una bella doccia defaticante. Vedo un’auto provenire dalla parte opposta del lungo rettilineo, torno a guardare la strada per qualche secondo e, all’improvviso, mi ritrovo l’auto di traverso che invade completamente la mia corsia e parte di quella opposta. In una frazione di secondo realizzo che a destra non si passa per la presenza di un muretto, a sinistra è troppo rischioso perché non vedo se ci sono auto in direzione opposta, e la strada termina con ghiaia, alberi ed un torrente: non resta che frenare ! Undici metri a ruota bloccata riducono la velocità ma l’impatto resta violento: centro la portiera, rotolo sul tetto e cado dalla parte opposta perdendo conoscenza.
Apro gli occhi mentre gli infermieri del 118 mi mettono sulla barella dicendomi di stare calmo mentre mi caricano sull’elicottero; 40 minuti dopo l’incidente sono all’ospedale e per tutta la giornata sarà un susseguirsi di radiografie, tac e visite di tutti i tipi. Leggendo il referto sembro finito sotto una granata, mentre in realtà poteva andare molto peggio. (trauma toracico, contusione polmonare, fratture costali multiple, frattura sterno e scapola destra, lussazione della clavicola destra, trauma facciale con frattura orbitale destra, frattura del radio al polso destro).

Debutto dolomitico

La forma che cresce e l’anticipo della bella stagione mi spingono a sfruttare al meglio le ferie pasquali trascorse ai piedi delle dolomiti. Nonostante siano le prime ore del mattino sui passi Rolle e Valles le temperature sono fresche ma decisamente sopportabili, ed anche le successive discese sono piacevoli e per nulla preoccupanti. In tarda mattinata sono ad Agordo e ricomincio a salire verso Forcella Aurine: nonostante sia ben sotto alla mia soglia le gambe girano che è una meraviglia e ne esce un nuovo personale, fatto davvero senza faticare. Sul Cereda continuo a spingere ma senza andare al limite ad anche qui ne viene fuori un tempo eccellente; appagato da questi risultati affronto la discesa in scioltezza godendomi il panorama senza sfruttare i lunghi e ripidi rettilinei alla ricerca della velocità massima, ma il destino ha in serbo per me qualcosa di diverso…

sabato 16 aprile 2011

Borcola e Coe

Accurata preparazione del percorso e studio meticoloso dell’orario di ritrovo: dovevamo essere in 4 ma Graziano sta male durante la notte e Damiano rompe l’auto mentre ci sta raggiungendo. Restiamo io e David, e se da una parte perdiamo in compagnia e simpatia, dall’altra, per la legge delle probabilità, abbiamo l’assoluta certezza che oggi non ci capiterà alcuna disavventura.
Da Piovene, poco a nord di Schio, risaliamo la val d’astico e raggiungiamo Posina dove si comincia a risalire verso la Borcola; la prima parte è piuttosto agevole, la seconda decisamente più ostica, ma quello che colpisce è la particolarità della strada, praticamente un sentiero che si inerpica sulla montagna a stretti tornanti in totale assenza di auto: del resto la strada è ufficialmente chiusa per le numerose frane che incontriamo nella lunghissima discesa fino a Rovereto.
Per ritornare in Veneto scaliamo il passo Coe nella variante Guardia-Serrada piuttosto che nel classico da Folgaria: qualche strappo fa penare ma alla fine il ritmo resta alto e l’umore ottimo. In cima ci sono 4 gradi e la stanchezza si fa sentire anche nella breve salita del passo Valbona, ma è la discesa il tratto più impegnativo dell’intero giro: lo stomaco è ben protetto, le gambe sopportano, ma la temperatura anche se in continuo aumento (da 4 a ben 8 gradi) mi fa penare le mani protette solo dai guantini estivi.
120 km e 3000 metri di dislivello non ci tolgono l’ebbrezza di qualche sprint negli ultimi 10 km (quasi) pianeggianti.

mercoledì 13 aprile 2011

Mi sembra di volare

Mezza giornata di ferie per portare a termine dei lavori sulla casa (scavi per i tubi dell'acqua per collegarmi alla fontana del confinante), però alle 13.00 i vicini non sono in casa così decido di farmi il giro breve di 40 km.
Parto a tutta birra, le gambe girano che è una meraviglia, mi sembra di volare, ed in effetti resto con facilità sul filo dei 40 all'ora; certo ultimamente ci ho dato dentro con gli allenamenti e vengo da due giorni di riposo, ma non credevo davvero di essere così in forma. A metà uscita mi fermo per la foto e riparto, e dopo poche centinaia di metri mi rendo conto che la leggera brezza che sentivo alle mie spalle in realtà è poco meno di una bora ! Fatico a tenere i 26 km/h, il sudore non fa tempo ad uscire dai pori che è già evaporato, la bici fatica a mantenere la linea retta. Cerco strade alternative, l'unica soluzione per tornare a casa è procedere come le barche a vela, allungando il percorso ma tenendo il vento in diagonale piuttosto che averlo in faccia. Sono più stanco del previsto, e per recuperare 1 metro cubo di terriccio da portare in giro per il giardino è proprio quel che vuole.

sabato 9 aprile 2011

Lo scherzo continua

Se me lo avessero detto non ci avrei creduto: non siamo ancora alla metà di Aprile e le temperature sfiorano i 30° C ! Ma che succede ? Effetto serra, buco nell'ozono, riscaldamento globale del pianeta o più semplicemente tutte le preghiere dei ciclisti sono state esaudite ?
Poco importa, mi godo appieno questo anticipo di estate.

venerdì 1 aprile 2011

Scherzo d'Aprile

Primo di Aprile, e di pesci nemmeno l'ombra, nonostante lo splendido sole e le miti temperature che sembrano preannunciare una torrida estate.
Poco tempo, solo la pausa pranzo da sfruttare al massimo, ma con qualche (qualche ?) scatto e qualche volata anche in un'ora si riescono a portare le gambe al dolore fisico, raggiungendo quello stato di benessere e la sensazione di miglioramento della condizione che, abbinate alla freschezza mentale del cambio di stagione, arrivano a regalare una splendida sensazione di benessere.

mercoledì 23 marzo 2011

Frasi celebri

Chiunque dica "Non conta che tu abbia vinto o perso" probabilmente ha perso.
Martina Navratilova

sabato 19 marzo 2011

Ombre cinesi

A volte basta così poco per restare incantati: qualche nuvola bassa, il sole appena sorto che riscalda l'aria ma non riesce ad illuminare il cielo, trasformandosi così un un proiettore che crea con il paesaggio delle ombre cinesi in dimensioni naturali. E' bastata questa immagine alla partenza per affrontare con entusiasmo la prima pedalata di livello della stagione: 100km con 2300 metri di dislivello, con le tre salite di Milies, Monte Tomba (da Alano di Piave) e Pianezze.

giovedì 17 marzo 2011

Il profumo dell'erba bagnata

Ufficialmente la primavera comincerà solo la prossima settimana, ed in questi giorni sono il vento e la pioggia a farla da padroni: anzi, vedere fossi e fiumi con l'acqua che va a sfiorare gli argini e gli alberi sferzati dal vento fa pensare più ad un meteo autunnale che primaverile.
Eppure, cosa tipica in questa stagione, bastano un paio di ore di pallido sole e le strade si asciugano, l'erba già verde comincia a rilasciare il suo profumo che, accompagnato agli alberi carichi di germogli, regala una splendida sensazione di rinascita, di allegria e felicità.
Pedalarci nel mezzo è gioia pura.

sabato 5 marzo 2011

Pian delle Femene

Ecco un modo semplice ed efficace per rendere estrema una salita mediamente impegnativa: basta essere poco allenati ! Certo anche io vado a cercarmi cose oggettivamente superiori al mio attuale stato di allenamento, ma questa è un'ottima procedura per accelerare la preparazione. Ho scelto Pian delle Femene, 9 km al 10% di media, salita impegnativa ma non impossibile che affronto con tre obiettivi. 1) Non mettere il piede a terra 2) Cercare di salire in meno di un'ora 3) Tenere alta la frequenza cardiaca.
Il primo step è un'ottimo allenamento soprattutto per la mente, perchè nella parte centrale con pendenze fino al 13% le gambe bruciano e la voglia di fermarsi a rifiatare è come una sirena per Ulisse, ma riesco a tenere duro e la cosa mi riempie di soddisfazione.
Nonostante il rapporto corto il tempo finale, seppure 9 minuti sopra al mio record, resta accettabile e soprattutto sotto la soglia prevista in partenza: due a zero per me.
Il test eseguito in settimana mi dava una frequenza di soglia pari a 171 battiti, e la media finale è stata 172, ed anche di questo non posso che essere soddisfatto, perchè non è facile tenere il proprio limite per un'ora. Tre a zero, esame superato brillantemente.

martedì 1 marzo 2011

Frasi Celebri

Dicono che non ho mai conseguito un'impresa. Perché forare il muro con un dito se c'è il trapano? Il Signore moltiplicò i pani e i pesci perché non aveva scelta, non per darsi delle arie.
Miguel Indurain

sabato 19 febbraio 2011

Spalle al muro

Spalle al muro, è la legge impietosa dello sport: sono tornato a misurarmi con una salita lunga (Pianezze da Valdobbiadene) ed il cronometro è stato impietoso, segnando la mia peggior prestazione di sempre. Gambe pesanti, fiato corto, tanta fatica nonostante la splendida giornata di sole; di buono c'è che, toccato il fondo, si può solo risalire.
Confido nella prossima settimana per tornare a fare qualche esercizio per migliorare la brillantezza e l'agilità, in maniera da poter poi cominciare ad allungare i percorsi, perchè in queste condizioni mi risulta impossibile restare in sella per più di due ore.

domenica 13 febbraio 2011

Ricomincio da zero


Sveglie all'alba e allenamenti con temperature sotto lo zero, ciclocross, sci di fondo, corse a piedi, tutti i sacrifici fatti in questi mesi invernali sono stati spazzati via in un colpo solo da questa terribile influenza.
Nel weekend ho ripreso a pedalare e a correre, faticando come sullo Stelvio nonostante fossi in pianura, devastandomi come ad una maratona nonostante abbia corso meno di mezz'ora.
Per raggiungere un buon livello di condizione fisica occorrono tanta costanza e determinazione, fatiche sempre in aumento, sacrifici; quando si riparte da zero è frustrante soprattutto per la testa, perchè le fatiche non sono più direttamente proporzionali alle soddisfazioni che si ricevono, ma non esistono scorciatoie. Occorre stringere i denti e ricominciare con pazienza a riempire il serbatoio.

mercoledì 9 febbraio 2011

Maledetto virus


Finalmente mi sono rimesso in piedi, dopo quasi due settimane alquanto tribolate. Prima un potente raffreddore con qualche linea di febbre, da cui mi ero ripreso abbastanza in fretta, ma da metà della scorsa settimana ho passato i quattro giorni peggiori di tutta la mia vita (e garantisco che non è una frase fatta): febbre costantemente tra i 38 e i 40, spossatezza generale, sudate degne di una seduta sui rulli, ore intere pieno di brividi, incubi notturni, occhi che se mossi rapidamente si portavano appresso scie luminose, inappetenza (una patata lessa e 50 gr di riso in 3 giorni!). Insomma, delirio totale, anche perchè quattro giorni interi in queste condizioni sembrano non passare mai.
Negli ultimi giorni l'influenza è tornata ad essere "normale" e quindi molto più sopportabile, e solo oggi comincio a comportarmi come una persona quasi sana. Spero di non passare mai più in vita mia qualcosa del genere.

sabato 29 gennaio 2011

Influenza

Febbre alta da tre giorni, bronchi in fiamme, continuo a tossire, mi dolgono gambe e schiena, ma l'idea di stare a letto o sul divano mi crea, oltre al disagio fisico, anche stress psicologico.
Oggi ho provato la terapia d'urto, una mezz'ora di rulli vestito come un palombaro (quando di solito li faccio in completo estivo) dove ho sudato al limite dell'indecenza. Per adesso sembra che l'effetto sia positivo, ma la vera risposta la si avrà solo domattina.

domenica 23 gennaio 2011

Ciclocross sul Sile: ... alla foce

Oggi il freddo è pungente, quindi mi trasferisco in auto a Quarto d'Altino per esplorare l'ultimo tratto della ciclibile del Sile che dovrebbe condurre fino a Jesolo.
La nebbia nasconde quasi tutto ed il freddo punge su mani e piedi, ma quel poco che si riesce a vedere è davvero suggestivo: la strada è perfetta e corre costantemente sull'argine, ora costeggiando la statale e più spesso allontanandosene per immergersi nella boscaglia. Dopo una decina di chilometri arrivo a Portegrandi, dove un piccolo porticciolo ricorda che una volta fiume sfociava all'interno della laguna, mentre ora è stato incanalato verso Caposile-Jesolo per poi sfociare in mare a Cavallino, aggirando così la laguna di Venezia. Oggi però fa troppo freddo per proseguire, e rimando l'esplorazione completa a data da destinarsi.

sabato 22 gennaio 2011

Ciclocross sul Sile: dalle sorgenti...

La voglia anche ci sarebbe, ma visto il clima mutevole e le temperature decisamente rigide non è prudente avventurarsi su lunghe distanze con la bici da corsa. Quindi in sella a Diana (la ciclocross) parto ad esplorare i territori intorno a casa: questa volta, approfittando delle indicazioni turistiche, risalgo il percorso del fiume Sile fino alle sorgenti.
Un'alternanza di tratti asfaltati e zone ciclabili mi porta fino a Badoere, dove presto si lasciano fondi stradali ottimali per sentieri che costeggiano i campi dove, viste le abbondanti piogge, i trattori hanno scavato solchi importanti ora pieni d'acqua. Se inizialmente si cerca di evitarli, una volta infangati ci si tuffa dentro cercando solo di superarli nel minor tempo possibile; breve sosta ad ammirare le risorgive quindi ritorno verso casa.